Caritas
Responsabile: Carmela Mollo 0828-340371
Natura e scopi.
La Caritas italiana è l'organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica (cfr. statuto della caritas italiana).
E' in questo spirito che nasce la Caritas parrocchiale di S. Gregorio VII, come espressione spontanea dell'esigenza comunitaria di intervenire nelle numerose situazioni di bisogno presenti sul proprio territorio e di ripristinare gli equilibri alterati da condizioni di ingiustizia e di ineguaglianza. Il desiderio di dare risposte concrete ed efficienti alle sempre crescenti richieste di aiuto, ha fatto sì che, ai primi, tradizionali, interventi delle Caritas locali (raccolta e distribuzione di generi alimentari e di vestiario), si affiancassero servizi via via più specifici e meglio strutturati, nel tentativo di andare oltre una visione assistenziale della carità e di considerare la persona in modo globale, in tutte le sue dimensioni ed espressioni. Tutto ciò nel continuo sforzo di superare i limiti dovuti alle insufficienti risorse materiali ed organizzative disponibili.
Obiettivi primari e scelte operative.
E' in quest'ottica che ,circa tre anni fa, e' stato istituito il centro di ascolto, un organo che svolge essenzialmente una funzione di “segretariato sociale” (accoglienza e ascolto, orientamento, accompagnamento, osservatorio e monitoraggio dei bisogni e delle risorse), nel tentativo di rispondere all'esigenza primaria dei cittadini di conoscere le risorse sociali disponibili nel territorio in cui vivono, e di avere informazioni complete in merito ai diritti, alle prestazioni e alle modalità di accesso ai servizi utili a soddisfare le loro esigenze personali e familiari.
Dopo qualche tempo di attività, a causa di una crescita esponenziale dell'utenza straniera, si è deciso di creare, nell'ambito del centro di ascolto, uno sportello specifico per gli immigrati, in modo da dar loro risposte più mirate relativamente ai problemi giuridici, lavorativi, igienico-sanitari e psico-sociali che spesso si trovano ad affrontare, e per indirizzarli e sostenerli nel loro difficile processo di integrazione e di inserimento sociale.
Interazioni operative con altre realtà istituzionali.
In questi anni di attività si è rivelato essenziale, al fine di garantire un servizio valido ed efficiente, il lavoro in rete con gli altri soggetti istituzionali, pubblici e privati, impegnati nella lotta all'esclusione e alla marginalità sociale. Numerose sono state le collaborazioni con la Caritas diocesana, con i servizi sociali del comune, con l'ASL SA2 e con le associazioni caritative presenti sul territorio, nel continuo sforzo di superare le difficoltà di un'ancora carente coordinamento tra i servizi.
Fase di intervento progettuale ed attuativa.
Oltre al normale svolgimento dei servizi di cui sopra, attualmente la Caritas parrocchiale è impegnata nelle seguenti attività:
- da circa un anno collabora,con un gruppo stabile di volontari, al servizio ambulatoriale STP dell'ASL SA2, servizio integrato di assistenza sanitaria gratuita rivolto agli extracomunitari non regolarizzati, nato da una collaborazione tra le ASL territoriali e la Caritas diocesana;
- coopera con alcune istituzioni scolastiche per progetti ed iniziative di educazione alla giustizia,alla mondialità e alla pace,organizzando mostre, seminari e conferenze;
- organizza corsi di lingua italiana per gli immigrati;
- si interessa della cura pastorale degli immigrati ucraini, organizzando, ogni due settimane, celebrazioni in rito cattolico orientale;
- coordina, per la Piana del Sele, il progetto-pilota “Itaca Sud” di Caritas italiana, progetto che si propone di favorire l'integrazione delle famiglie immigrate presenti sul territorio attraverso la costituzione di un gruppo sperimentale misto, composto da operatori di servizi pubblici e privati -che abbiano rapporti con il mondo dell'immigrazione – e da capifamiglia immigrati. Il gruppo, a partire da gennaio 2003, seguirà un cammino di formazione, coordinato da una equipe di animatori interculturali .Il fine è quello di accrescere la conoscenza reciproca, promuovendo una cultura dell'accoglienza e della solidarietà fondata sul concetto di “persona” e sul rispetto profondo della diversità, in tutte le sue dimensioni, e di favorire le famiglie immigrate nell'accesso ai servizi, in modo da rendere più rapido e sereno il loro percorso di inserimento sociale e lavorativo;
- svolge, inoltre, un servizio di assistenza domiciliare rivolto a persone sole o ammalate.